IN QUESTO NUMERO: Redditività, nuovo modello virtuoso cercasi Periodico del Gruppo Agenti Generali Italia - Numero 5 - marzo 2023 intesi S new Alla ricerca di stabilità
marzo 2023 2 Sommario 24 18 38 32 Welfare Aziendale La contaminazione vincente Cyber risk: le evoluzioni e gli effetti sulle assicurazioni Sfruttare con efficacia gli strumenti di Meta: Facebook e Instagram per l’agenzia 4 6 L’Editoriale È nato prima l’uovo o la gallina? Qualità del servizio post-vendita, trent’anni fa come oggi?
8 28 14 42 22 30 20 31 La Nostra Storia E.N.B.Ass è salva, lo SNA ha torto Redditività, nuovo modello cercasi L’Esperto Risponde 160 anni, oggi come ieri un punto di riferimento per la comunità Convenzioni per la Formazione Aiutiamo i giovani ad essere agenti Arrivi e partenze Sommario marzo 2023 3
marzo 2023 4 Anche in questo numero di NewSintesi ho voluto mettere dietro la lavagna qualcuno, anche se, a differenza delle altre volte, faccio più fatica a indentificare chi sia o meglio chi più di altri dovrebbe finirci dietro, chi sia causa e chi effetto, chi applichi le norme e chi ci metta del suo; insomma, fatico a capire se sia nato prima l’uovo o la gallina. L’oggetto della mia riflessione è l’evoluzione (o forse dovremmo parlare di involuzione) che le condizioni contrattuali hanno subito negli ultimi anni, con effetti esponenziali nell’ultima generazione di prodotti. Cerco di spiegarmi meglio. Iniziamo col dire che in questo caso i soggetti interessati sono molti: l’Unione Europea attraverso la promulgazione delle sue direttive, il legislatore Italiano che le recepisce all’interno dell’ordinamento giuridico nazionale, gli organi di controllo che le “mettono a terra” attraverso i regolamenti e, infine, le compagnie che traducono il tutto nelle condizioni contrattuali. Prendiamo, ad esempio, il nuovo prodotto Immagina Adesso fra i cui avi, ripercorrendo a ritroso l’albero genealogico, troviamo la Sei a Casa, la Valore Casa, la Nova, ecc. Cosa ne ha fatto scattare la trasformazione? Quando e perché la sezione Incendio, quella Furto, quella di Responsabilità Civile hanno perso la loro storica denominazione che professionalmente identificava con facilità la loro funzione per trasformarsi in moduli dai nomi accattivanti, individuati con complessi processi di naming? Amicizia, accordo o agilità sembrano dovere il loro nome a processi di brain storming simili a quelli dei medicinali. Come mai le condizioni della Nova erano costituite da 22 pagine, contenenti tutte le garanzie per soddisfare le esigenze del cliente, spesso operanti di default, mentre oggi Immagina Adesso ne prevede dieci volte tante (trecentotrentasette se volessimo attivare tutte le È nato prima l’uovo o la gallina? L’Editoriale Guido Dalmasso
marzo 2023 5 sezioni) e un’infinità di caselle da attivare per poter assicurare di fatto le stesse cose? Si parla spesso di mercato quasi come di un’entità astratta, autonoma, che ci governa e condiziona, ma, se ci riflettiamo un attimo, il mercato siamo noi con i nostri interessi, gusti e necessità. Davvero abbiamo voluto questa trasformazione o più tristemente ne siamo stati le vittime? Le compagnie inseguono le prescrizioni normative o dettano le linee guida dell’offerta mettendoci la farina del loro sacco? Il legislatore, normando, definisce il mercato o è quest’ultimo a indirizzare il legislatore che poi norma sovente senza cognizione di causa (pensate a cosa sta succedendo in questi giorni con il PreventIvass)? Quindi è nato prima l’uovo o la gallina? Vien quasi da ridere a rileggere il Protocollo Ivass del 2018 (quell’anno assicuravamo le abitazioni con le 57 pagine della Sei a casa) che, pomposamente, riportava nell’oggetto: “semplificazione dei contratti assicurativi - Linee guida del Tavolo tecnico ANIA ASSOCIAZIONI CONSUMATORI-ASSOCIAZIONI INTERMEDIARI per contratti semplici e chiari” La gestione da parte dell’IVASS dei reclami degli assicurati ha messo in luce come un frequente motivo di insoddisfazione della clientela derivi dal fatto che le clausole contrattuali non sono sempre chiare ed univoche, soprattutto in tema di garanzie (ciò che è coperto dall’assicurazione) ed esclusioni (ciò che non è coperto). Sovrapposizioni e ridondanze ed un linguaggio non sempre comprensibile ostacolano la comprensione del prodotto da parte dell’assicurato e possono essere fonte di conflitto in caso di sinistro. Son trascorsi 4 anni da quella richiesta di semplificazione e io ho la netta sensazione che il consumatore oggi riesca a comprendere molto meno di ieri. Ricordiamoci, comunque, che se qualcosa è scritto sulle CGA significa che ha una sua importanza nel definire cosa, come e quando la polizza opererà in caso di sinistro (altrimenti non lo avrebbero scritto). Sovente scherziamo affermando che i nostri clienti, prima di sottoscrivere il contratto, dovrebbero leggersi tutto il “malloppo”, ma, visto che siamo noi a proporglielo, sarebbe opportuno che fossimo noi a studiare con molta attenzione tutte le trecentotrentasette pagine, ricordandoci bene gli obblighi di legge che l’Ivass ci impone, ma soprattutto quelli morali che contraiamo con i nostri clienti. Forse il marketing e la guerra dei prezzi sono i veri maker che obbligano le compagnie a creare prodotti più accattivanti e apparentemente meno cari, dove le coperture assicurative sembrano perdere importanza a vantaggio di assistenze e servizi attraenti e poco costosi da sostenere. Per chi si occupa professionalmente della materia, però, resta il sospetto che a crescere sia solo il fumo e non l’arrosto. Per concludere, uovo o gallina poco importa, la considerazione da fare è che ormai la frittata è fatta. Buona lettura
marzo 2023 6 Qualità del servizio post-vendita, trent’anni fa come oggi? Ripubblichiamo un articolo tratto da Sintesi del 1993 sul tema perché, nonostante i diversi tavoli di lavoro e incontri strategici, aspettiamo fatti concreti a cura di Vincenzo Cirasola Cari amici, nel ricercare un articolo per la rubrica La Nostra Storia, mi sono imbattuto in un vecchio articolo di Sintesi del maggio 1993, redatto proprio da me, quando ero un giovane agente in una piccola agenzia di periferia, che ripubblichiamo per intero, che se uno non sapesse si riferisse a trent’anni fa, potrebbe pensare fosse scritto oggi, per l’attualità dei contenuti che presenta. L’argomento, neanche a dirlo, si riferisce alla qualità del servizio postvendita, un elemento, un punto di criticità e di debolezza, che caratterizza da sempre l’attività dell’intermediario di assicurazione. Vi invito a rileggerlo per intero perché ricco di spunti ancora interessanti e di estrema attualità. Si parla da sempre di qualità del servizio post-vendita e spesso dobbiamo richiamare chi lavora con noi all’idea che il nostro compito non termina e si esaurisce nella proposizione e nel collocamento della polizza, ma continua anche dopo, anzi diventa ancora più importante e significativo, proprio nel momento della manifestazione del sinistro. Nel 1993, trent’anni fa, sia il presidente della compagnia Eugenio Coppola di Canzano, sia l’allora direttore gene-
marzo 2023 7 Vincenzo Cirasola rale Luigi Molinari parlavano del servizio post-vendita come di un elemento strategico e anche oggi come allora noi chiediamo alla compagnia di risolvere la qualità del servizio di liquidazione danni, che rappresenta una “spina nel fianco” per molti di noi, seppur abbiano cambiato nome in “CLAIMS”. La Giunta, così come ha ben spiegato nel precedente numero Fulvio Galli che ha la delega di Giunta su questo tema, si sta impegnando con determinazione e fermezza nei tavoli di lavoro, affinché si possano discutere dei miglioramenti sul servizio di liquidazione. A questi tavoli di concertazione, sono stati affiancati più recentemente anche degli incontri strategici col nuovo management, che è un’importante novità nelle relazioni industriali con i GAA che aveva già instaurato il precedente amministratore delegato Marco Sesana, ma con l’arrivo del nuovo Giancarlo Fancel sono stati ampliati e intensificati gli incontri su tutte le linee di business ai quali partecipo io personalmente unitamente agli presidenti dei GAA e accompagnati dai rispettivi vice presidenti o delegato di Giunta, con la presenza del direttore generale Massimo Monacelli e dei rispettivi chief Giuliano Basile per claims, Francesco Bardelli, per i danni Health (Malattie), con Giancarlo Bosser per il business Life, con Tommaso Ceccon per il business Motor, Property e Casualty, con Andrea Cavallero per Information Technology, oltre a Marco Oddone, chief marketing e distribution. Seppur è certamente apprezzabile che la Compagnia abbia voluto introdurre questa novità, auspichiamo che ai buoni propositi e belle parole, seguano risultati concreti e positivi, finalizzati a migliorare effettivamente la qualità del servizio pre-durante-post vendita. Sarebbe interessante se oggi riproponessimo il questionario, che citammo già nell’articolo di trent’anni da parte di Eurisko, per vedere quali sarebbero i giudizi dei clienti. Potrebbe essere un buon punto di partenza per un nuovo tavolo di lavoro. Buona lettura
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marzo 2023 14 Il tema della redditività delle agenzie assicurative rientra oggi all’interno di un quadro complesso e molto articolato, legato a fattori endogeni ed esogeni che regolano il sistema economico-finanziario. Stiamo vivendo un momento storico in cui il settore assicurativo è immerso in un processo di trasformazione sempre più competitiRedditività, nuovo modello cercasi di Domenico Caporale - redazione GA-GI “ C’è qualcuno seduto all’ombra oggi perché qualcun altro ha piantato un alberomolto tempo fa ” (Warren Buffet)
marzo 2023 15 Domenico Caporale vo. In questo scenario, gioca un ruolo fondamentale la capacità di avere una visione prospettica e di lungimiranza. È proprio da un progetto imperniato sulla lungimiranza che il nostro Gruppo Agenti partì nel lontano 2002, quando individuò nell’istituto della “provvigione di mantenimento” un elemento oggi consolidato e importantissimo; diventato realtà nel 2007 e attualmente rappresenta, per le Agenzie del GA-GI, in termini numerici, una somma pari a 50 milioni di euro, su un totale di 490 milioni di euro (pari all’11%,) registrando una crescita annua di circa 9 punti percentuali negli ultimi 5 anni (vedasi All.1). Si cita inoltre “l’Accordo Integrativo del 2007 (post Bersani)”, raggiunto dopo solo tre mesi di trattative, dove il nostro Gruppo riuscì a ottenere dalla Mandante, oltre all’aumento di 4 punti percentuali delle provvigioni ricor-
marzo 2023 16 renti danni retail (da 7 a 11), un compenso per l’attività nelle procedure di indennizzo diretto e riuscì a far escludere, da parte della nostra Mandante, il recupero delle provvigioni già pagate agli agenti su polizze pluriennali che, da quel momento, potevano essere disdettate prima della scadenza. Fu un risultato eccezionale, che ebbe una grande risonanza sulla stampa nazionale, rimasto uno dei migliori del mercato, perché non condizionato o legato alla sottoscrizione di alcun “patto di fedeltà”, come dovettero invece subire altri GAA, che ottennero anche meno in termini di aumento di aliquote provigionali per le polizze ricor-
marzo 2023 17 renti (mediamente del 2,5%). Risultati di visione e programmazione che hanno contribuito a generare quella stabilità della redditività dei nostri appalti, elevando l’incentivo complessivo annuo di circa il 750% in 21 anni, da € 16.776 del 2001 a € 125.600 del 2022 (vedasi All. 2) che rappresenta una componente necessaria per poter operare al meglio. È utile riportare uno dei più recenti studi condotto da CeTIF e ANAPA, che analizza la redditività delle agenzie e l’efficacia del loro modello operativo, su un campione significativo di oltre 500 agenzie distribuite in tutta Italia. Lo studio evidenzia che, dopo circa 16 anni dall’entrata in vigore della legge Bersani, oltre il 75% degli agenti sono in esclusiva e meno di un quarto di essi sono veramente pluri-mandatari. Inoltre, lo stesso studio, nella parte incentrata sul bilancio di agenzia, mette in risalto come la quasi totalità dei guadagni agenziali derivi dal comparto dalle provvigioni correnti e solo il 5-7% da Rappel e altri incentivi. Il 90% degli incassi proviene mediamente da clientela retail e solo il 10% da quella corporate e PMI. Ovviamente, la sfida che ci attende, sul fronte della redditività delle Agenzie, si gioca anche rispetto alla capacità di offerta. Oggi l’Assicurato chiede prodotti congeniali alle sue esigenze di vita e, allo stesso tempo, reclama prestazioni attraverso canali di ascolto fruibili, intuitivi e in grado di soddisfare le istanze in tempo reale. Allora, come irrobustire quell’albero che, con lungimiranza, venne piantato per incrementare la redditività delle nostre Agenzie? Sembra fondamentale proseguire la strada verso un modello virtuoso, individuando strategie che vadano a stimolare il processo di crescita della redditività già avviato nel passato. La responsabilità di queste scelte sta nelle mani di chi opera nel settore ed è chiamato a dare un contributo in termini di indirizzo, percorrendo l’obiettivo della stabilità e della fortificazione di quell’albero affinché possa crescere ogni giorno di più su un terreno fertile di unione e condivisione, per gettare nuovi semi che mirino a uno sviluppo del settore e, di conseguenza, della redditività. Solo un processo così articolato potrà affrontare luci e ombre di un mondo, quello assicurativo, competitivo e oscillante e sperare in un futuro sempre più prospero.
marzo 2023 18 “Di questi dieci anni la maggiore soddisfazione è stata quella di vedere come la mia zona presenti una forte partecipazione e fattiva collaborazione”, racconta Daniela Mattiuzzi, rappresentante dell’area Veneto Sud, giunta al suo terzo mandato. “Ho iniziato nella commissione Formazione e poi, successivamente, mi sono dedicata alla mia zona di rappresentanza” precisa Mattiuzzi che confessa che questo sarà il suo ultimo mandato. “Ho già avvisato i colleghi della mia volontà di non continuare e stiamo assieme preparando il terreno per favorire chi prenderà il mio posto”, sottolinea Mattiuzzi, che comunque si è detta disponibile a fare un passaggio di consegne in piena regola, La contaminazione vincente Mattiuzzi, rappresentante Veneto Sud, racconta come in questi anni abbia cercato di rendere le riunioni di zona un punto di incontro tra competenze differenti che hanno arricchito tutto il gruppo a cura della redazione GA-GI così come è stato fatto con lei. “Ho mantenuto un buon rapporto con il mio predecessore che in questi anni ho consultato in occasione di dubbi e per confronti specifici”, ricorda la rappresentante del Veneto Sud, che precisa come in questi anni dal suo arrivo abbia cercato di portare nell’area una precisa modalità operativa delle riunioni che ha incrementato la collaborazione, mettendo a fattore comune la conoscenza e le competenze. Questo ha creato una forte partecipazione, condivisa anche dai giovani che si sono uniti di recente che, essendo meno esperti sulle tematiche tecniche, hanno portato nel gruppo grande entusiasmo, voglia di fare, energia e dinamismo.
marzo 2023 19 La rappresentante dice di aver lavorato indistintamente per tutti e di essersi adoperata perché gli interessi di tutti e 60 i colleghi dell’area fosse rispettati e tutelati: “Abbiamo tutelato gli interessi dei piccoli per dare continuità agli appalti, ma non ci sono state problematiche specifiche della nostra area, perché fortunatamente rappresentiamo una delle zone più floride dal punto di vista economico, come il mitico Nord Est”. Ciononostante, anche per quest ’area i cambiamenti si sono fatti sentire. “Rispetto al passato oggi il lavoro è molto diverso, con l’avvento del digitale e delle polizze online. Noi vogliamo che gli appalti si possano sviluppare, ma non vogliamo opporci alle evoluzioni naturali del mondo, ma cercare un equilibrio che non distrugga la tradizione nel far posto al nuovo. Per questo, ritengo che il ruolo dei giovani sia fondamentale. Essi hanno entusiasmo, delle competenze nuove e una sensibilità differente, alla quale dobbiamo dare spazio per creare delle forti contaminazioni che possano consentire all’agente di prepararsi una strada per il futuro”, spiega Mattiuzzi, che confessa di essere molto attiva tra i giovani, soprattutto universitari, per parlare della professione di agente “Un ruolo che è completamente cambiato. È stato stravolto da regolamentazioni e mercato e oggi richiede una maggiore strutturazione e maggiori competenze. Mi auguro di portare loro un esempio positivo e che i giovani possano approcciarsi a questa professione. È uno dei miei più forti desideri”, conclude la rappresentante della zona Veneto Sud. Daniela Mattiuzzi
marzo 2023 20 Aiutiamo i giovani ad essere agenti Il coordinatore della Commissione Nuovi Agenti racconta le iniziative per fare capire ai nuovi il lavoro complesso dell’agente a cura della redazione GA-GI Sono tante le iniziative che la Commissione Nuovi Agenti vuole portare avanti. Così racconta Andrea D’Ippolito. “La Commissione ha avuto un incontro a inizio marzo e abbiamo raccolto tante idee e iniziative che potranno servire a creare interesse e aiutare i nuovi agenti in questo nuovo ruolo”, precisa D’Ippolito, coordinatore della Commissione. In particolare, la prima problematica riscontrata è quella di riuscire a fare capire il passaggio da essere dipendente a fare l’imprenditore, che spesso non è così scontato. “Questo cambio di prospettiva del lavoro non sempre è così evidente, spesso i nuovi agenti si concentrano ancora solo sul mondo assicurativo, quindi sulla produzione, dimenticando però che essere un imprenditore richiede anche altri aspetti come la gestione delle risorse, gli aspetti burocratici, insomma si tratta di un lavoro molto più complesso”, continua D’Ippolito; per questo sarebbe opportuno creare Andrea D’Ippolito
marzo 2023 21 dei programmi di “mentorship” di affiancamento con colleghi più anziani. “Altra iniziativa che vogliamo proporre è quella di creare dei corsi di formazione per giovani agenti per approfondire e analizzare il ruolo dell’agente”, chiarisce D’Ippolito. Inoltre, bisogna fare in modo di coinvolgere sempre di più le nuove leve, per avere anche da parte loro una maggiore partecipazione al Gruppo. Solo così si può costruire il futuro dell’associazione. “Bisognerebbe coinvolgerli maggiormente nelle commissioni e ascoltare le loro proposte, in modo da creare fattiva collaborazione e dialogo”, precisa il coordinatore della Commissione, che ricorda come si sia avvicinato all’associazione in punta di piedi, con l’intento di partecipare e aiutare e come sia stato coinvolto e abbia imparato molto da questa esperienza. E che, come lui, anche molti altri potrebbero fare lo stesso percorso. “Impari solo con l’esperienza, così come nell’attività anche nell’associazione”, conclude D’Ippolito.
marzo 2023 22 160 anni, oggi come ieri un punto di riferimento per la comunità Stefano Natai racconta la festa che ha accompagnato la celebrazione di questo importante traguardo a cura della redazione GA-GI 160 anni di Assicurazioni Generali a Pescia. Per festeggiare questo momento memorabile Stefano Natali, agente assicurativo della zona, racconta che è stata un’occasione per riunire la comunità. “Da 25 anni rappresentiamo per il territorio un punto di riferimento e, nello specifico, io mi dedico con grande cura al territorio di riferimento; rappresentiamo una fineLorenzo Guidi, Stefano Natali, Vincenzo Cirasola e Giampiero Tronchetti
marzo 2023 23 stra sociale importante. I 160 anni della presenza di Generali sul territorio sono stati anche l’occasione per festeggiare tre eventi in uno”. La comunità, infatti, racconta l’agente, era presente nelle persone dei sei sindaci che l’hanno guidata, ma anche di tutti i più importanti presidenti dell’associazione del territorio, così come i migliori clienti, i manager di compagnia con Marco Oddone, e il GA-GI con il presidente Vincenzo Cirasola. L’evento, al quale hanno preso parte circa 150 persone, si è svolto presso il Villaggio Albergo San Lorenzo e Santa Caterina, ex cartiera di Pescia. “Anche nella scelta della location abbiamo privilegiato l’economia del territorio” precisa Natali, che racconta come gli invitati, nessuno accompagnato da consorte o famiglia, si siano intrattenuti fino a tarda sera e come il filo conduttore della serata fosse proprio la commemorazione. “Abbiamo realizzato anche un tavolo con la storia dell’agenzia” sottolinea Natali, che dice di essere stato contento della presenza anche di tanti ospiti, ex dirigenti di compagnia, Giuseppe Orsi oppure dello stesso Fabio Cerchiai, oggi non più appartenente alla “maglia” di Generali. “L’evento è stato anche l’occasione per salutare e celebrare Giampiero Tronchetti, socio della nostra agenzia, che da marzo sarà in pensione e quindi non più in prima linea. Per lui e sua moglie è stato un forte connubio personale e professionale” descrive Natali. Nato a Pescia come ispettore, Tronchetti è poi passato a Capannori, fino a quando l’agenzia non fu accorpata con quella di Pescia. “Per lui fu un ritorno laddove iniziò la sua vita di successi”, conclude Natali.
marzo 2023 24 La materia del welfare aziendale rappresenta uno degli scenari più interessanti per il futuro delle nostre agenzie. In questo ambito emerge con chiarezza il ruolo sociale dell’agente di assiNumerose ricerche hanno evidenziato la necessità delle famiglie di ricevere un sostegno in assenza del quale, di fatto, rinunciano a servizi essenziali come il ricorso alle cure, alla Previdenza e protezione, alla cultura e alle spese scolastiche per i figli. Sono aree di spesa in continua crescita, nonostante il ridimensionamento subito nel periodo della pandemia Nella figura 7 consideriamo per ogni area la quota di famiglie Welfare Aziendale Pillole di Welfare: l’art. 51 del TUIR e le scelte conseguenti delle aziende di Alberto Tartaglione - redazione GA-GI Alberto Tartaglione curazione, ovvero la nostra possibilità di dare supporto alle famiglie e, più in generale, agli assicurati, nella tutela della loro salute e nello sviluppo della loro vita sociale. Riporto qui alcuni dati di una recentissima ricerca del CERVED dal titolo “BILANCIO DI WELFARE DELLE FAMIGLIE ITALIANE 2022” che possono aiutare a inquadrare meglio il tema:
marzo 2023 25 A partire dagli interventi previsti dalla legge di stabilità 2016 e dalla legge di bilancio 2017, finalizzati ad ampliare i contenuti del secondo comma dell’art. 51, il legislatore ribadisce l’esigenza di un sistema di welfare aggiornato per poter garantire una migliore qualità di vita ai cittadini e la principale leva che utilizza per questo fine è la fiscalità. Di conseguenza, le aziende si stanno uniformando a questo sistema che garantisce loro una maggiore produttività, la fidelizzazione dei dipendenti e una migliore e più strutturata immagine aziendale. Negli ultimi anni, il WA è diventato un argomento di interesse non solo per le grandi aziende ma anche per le piccole e medie imprese che parlano quotidianamente con noi agenti. che nel 2021 hanno rinunciato a prestazioni di welfare. L’analisi distingue due livelli: la rinuncia parziale, relativa a prestazioni rinviabili o considerate non essenziali, e quella rilevante, che comporta o potrebbe comportare conseguenze gravi per la sicurezza e il benessere della famiglia. In due aree, la salute e l’educazione prescolare, la rinuncia ha avuto un picco nel 2020, quando a causa delle restrizioni provocate dalla pandemia molte prestazioni non sono state disponibili e le stesse famiglie hanno ridotto la richiesta per diminuire i rischi di contagio. Ma, indipendentemente da quei picchi, la rinuncia cresce in tutte le aree. Nel 2021 meta delle famiglie hanno rinunciato a prestazioni sanitarie, e per il 13,9% si e trattato di prestazioni rilevanti. 56,8% delle famiglie con anziani o altre persone bisognose di aiuto hanno rinunciato a prestazioni di assistenza, nel 22% dei casi in modo rilevante. 47,2% delle famiglie con bambini hanno rinunciato a servizi di assistenza ed educazione prescolare, e per il 18,9% sono state rinunce rilevanti. Infine il 33,8% delle famiglie con figli in eta scolastica o universitaria hanno fatto rinunce (per l’11,6% rilevanti) relative all’istruzione. 33,7 9,6 25,3 7,6 6,4 31,2 13,0 7,3 2017 FIGURA 3 EVOLUZIONE DELLA SPESA DELLE FAMIGLIE PER AREE DI WELFARE Miliardi di euro 2018 2020 2021 37,2 10,2 31,2 2,7 4,0 18,6 8,4 8,1 37,7 10,5 27,9 7,5 6,7 31,9 13,2 7,8 Salute Istruzione Assistenza ad anziani e persone bisognonse di aiuto Cultura e tempo libero Assistenza ai bambini ed educazione prescolare Supporti al lavoro Assistenza familiare Previdenza e protezione 38,8 12,4 29,4 5,1 6,4 25,0 11,2 8,3
marzo 2023 26 Fino dai tempi di Lavoisier, senza tornare indietro fino a Empedocle o al pluralismo greco, “nulla viene dal nulla” ed è giusto ricordare, almeno per inciso, che l’Italia con Adriano Olivetti è stata un precursore assoluto a livello internazionale del concetto di welfare aziendale, inteso come ambito strutturato nel quale l’azienda si prende cura del proprio dipendente. Tutto questo si traduce in ambito assicurativo nei vantaggi che un’azienda e i suoi dipendenti possono trarre dalla costruzione di un sistema di tutele interne. Ma quali sono i presupposti necessari alla creazione di un sistema di WA? Un buon punto di partenza è rappresentato dall’articolo 51 del TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi) che definisce al primo comma tutti gli elementi che concorrono a formare il reddito da lavoro dipendente e al comma successivo ciò che, invece, non concorre a formare tale reddito. Questo è il fondamento della materia che ci interessa. Innanzitutto, consideriamo che vengono reiterati all’inFIGURA 7 RINUNCIA ALLE PRESTAZIONI DI WELFARE Quote percentuali sulle famiglie italiane 2018 2020 2021 Aree Parziale Rilevante Totale Parziale Rilevante Totale Parziale Rilevante Totale Salute 30,6 10,2 40,8 34,6 19,8 54,4 36,3 13,9 50,2 Assistenza ad anziani e persone bisognonse di aiuto 32,4 115,6 48,0 34,9 17,2 52,1 34,8 22,0 56,8 Assistenza ai bambini ed educazione prescolare 31,1 12,8 43,9 30,0 20,1 50,1 41,0 17,4 58,4 Istruzione 21,7 15,0 36,7 21,7 12,2 33,9 16,5 11,6 33,8 Supporti al lavoro 27,5 11,2 38,7 28,5 17,3 45,8 28,2 16,9 45,1
marzo 2023 27 terno di questo fondamentale articolo due termini che ci è utile sottolineare: “Dipendente” e “Generalità di dipendenti”. Il primo termine definisce con chiarezza che deve sussistere un rapporto (reddito) di lavoro dipendente (o un reddito assimilato a quello di lavoro dipendente) tra assicurato e azienda. Il secondo termine, invece, “generalità o categorie di dipendenti”, impone un altro requisito fondamentale: per poter godere dei benefici fiscali che riguardano sia il dipendente che l’azienda, quest ’ultima dovrà prevedere misure generali e non individuali, per singoli dipendenti. Ad esempio, se viene prevista la polizza infortuni extra professionali per gli impiegati di 3° livello con funzioni commerciali, tutti i dipendenti appartenenti a tale categoria, anche se assunti successivamente al momento in cui si determina il piano aziendale di welfare, dovranno essere assicurati con le garanzie per essa previste. Alla domanda se l’amministratore unico possa rappresentare una “categoria” composta da un solo soggetto, dato per scontato il fatto che goda almeno di un reddito assimilato a quello da lavoro dipendente, la risposta è certamente negativa, come dimostrato da diversi interpelli all’Agenzia delle Entrate (ad esempio l’interpello alla AdE n.954-1535/2017, conseguente all’istanza presentata all’Agenzia delle Entrate il 26/09/2017). Come si evince da vari punti del comma 2 dell’articolo 51, le misure di WA devono trovare fondamento su fonti istitutive, quali il CCNL di riferimento, un accordo aziendale di II livello o un regolamento aziendale. Il regolamento aziendale è l’unica fonte istitutiva che non è frutto di un accordo diretto con i lavoratori, in quanto è un atto unilaterale predisposto dall’azienda a favore della generalità dei dipendenti. Questo requisito lo rende lo strumento più elastico, ma anche quello più delicato nella scrittura, perché dovrà seguire attentamente tutte le prescrizioni che il legislatore negli anni ha introdotto. Come avrete inteso, questo lavoro ha tempi mediamente lunghi e deve essere un percorso condiviso con l’azienda e i suoi consulenti del lavoro, data la sua intrinseca complessità. Ciò garantisce, tuttavia, una relazione diretta e sostanziale con il cliente e risultati in termine di volumi e remunerazione costanti nel tempo, nonché di sicuro interesse per noi agenti. alberto@tartaglione.it
marzo 2023 28 E.N.B.Ass è salva, lo SNA ha torto La Corte d’Appello respinge il ricorso del Sindacato, rigettando la domanda proposta da SNA a cura della redazione GA-GI
marzo 2023 29 La Corte d’Appello di Roma ha totalmente respinto il ricorso presentato dal Presidente del Sindacato Nazionale Agenti (SNA) contro la Sentenza n. 14177/2018 del 10 luglio 2018, con la quale la XVI sezione civile del Tribunale di Roma aveva rigettato la domanda proposta da SNA. Con il ricorso, il sindacato agenti chiedeva al Giudice di dichiarare cessata l’efficacia di E.N.B.Ass. e la conseguente liquidazione dell’Ente bilaterale delle agenzie di assicurazione in gestione libera, costituito da ANAPA Rete ImpresAgenzia e CGIL, CISL, FNA, UIL. Anche la decisione d’Appello ha confermato l’infondatezza delle tesi sostenute dallo SNA e dai suoi legali, condannando il sindacato agenti al pagamento delle spese e di un ulteriore importo a titolo di contributo unificato data l‘infondatezza delle richieste avanzate già in prima istanza. In attesa di leggere il dispositivo per approfondire le motivazioni della pronuncia, esprimiamo la nostra massima soddisfazione per il positivo esito del giudizio. Come riportato dal sito internet www. intermediachannel.it ANAPA Rete ImpresAgenzia, nostro sindacato di riferimento, ha commentato con soddisfazione la decisione della Corte d’Appello di Roma di respingere il ricorso presentato dallo SNA (Sindacato Nazionale Agenti). Al 30 giugno scorso risultavano iscritti ad E.N.B.Ass. 11.118 dipendenti di 2.800 agenzie di assicurazioni. Possono fruire delle sue prestazioni i dipendenti delle agenzie di assicurazioni che applicano il contratto di lavoro sottoscritto da ANAPA. L’ente rifonde alle agenzie le indennità per assenze da malattia dei dipendenti e offre un ampio ombrello di coperture sanitarie, compresa la long term care (LTC). È una protezione, quest’ultima, raramente prestata a un’intera categoria di lavoratori e che, pertanto, pone le agenzie di assicurazione italiane del contratto ANAPA all’avanguardia nel welfare aziendale. Nel corso della recente pandemia, E.N.B.Ass. è stata in prima fila per mitigare gli effetti dell’emergenza sanitaria, contribuendo a mettere in sicurezza gli ambienti di lavoro ed erogando prestazioni specifiche ai lavoratori e alle loro imprese. “Era veramente singolare – ha commentato Vincenzo Cirasola, presidente di ANAPA Rete ImpresAgenzia – la pretesa avanzata dallo SNA di cancellare il più importante ente bilaterale della nostra categoria, che funziona con efficienza ed è apprezzato dagli iscritti e gestito con oculatezza e professionalità. Bene hanno fatto pertanto i magistrati, in primo grado e in appello, a rispedire la richiesta al mittente. Con le ultime decisioni prese dal consiglio di amministrazione dell’E.N.B.Ass. per rimodularne le prestazioni agli iscritti ne è stata garantita la sostenibilità nel lungo periodo e assicurata un’ulteriore fase di sviluppo che ci proponiamo di promuovere anche attraverso il nuovo contratto di lavoro dei dipendenti delle nostre agenzia, attualmente in corso di negoziazione”.
marzo 2023 30 Prende il via il Master in gestione assicurativa ideato per venire incontro alle nuove esigenze del mondo assicurativo. Le Imprese di assicurazione sono tradizionalmente contraddistinte dal ruolo sociale verso l’individuo, la collettività, le famiglie, il mondo della produzione, lo Stato e i mercati. Pertanto, l’industria assicurativa è impegnata a cogliere molteplici opportunità di sviluppo, facendo leva sull’innovazione sia rinnovando la propria strategia e i propri modelli di business e di servizio, sia investendo nell’acquisizione di nuove competenze professionali e tecnologiche. In questo contesto, ANIA e Università Cattolica del Sacro Cuore ritengono prioritaria la formazione di nuove figure professionali, che coniughino skills tecniche e competenze digitali, Convenzioni per la Formazione Al Master con lo sconto a cura della redazione GA-GI capaci di operare in contesti internazionali e attente ai temi della sostenibilità (di business, sociale, tecnologica, ambientale, etc). Il Master, che mette già a disposizione 4 borse di studio a copertura della quota di iscrizione per gli studenti più meritevoli, può vantare anche la convenzione che prevede uno sconto del 10% per gli iscritti ANAPA o loro familiari. Il Master si rivolge sia ai giovani professionisti che desiderino rafforzare le proprie competenze nel settore assicurativo, ma anche agli agenti e intermediari assicurativi. Per maggiori informazioni si rimanda al sito di riferimento: https://www.cetif.it/academy/master/ master-gestione-assicurativa-iii-edizione
marzo 2023 31 Due nuovi ingressi per undici uscite. Anche in questo nuovo bilancio, il peso delle uscite dal Gruppo Agenti è maggiore rispetto alle entrate. Tra i nuovi ingressi vanno a rafforzarsi le aree della Liguria e dell’Emilia Romagna. Tra le uscite, che riguardano tutte le regioni d’Italia, lascia sgomenti la prematura scomparsa del collega Fabrizio Soddu, agente a Roma, che ci ha lasciati improvvisamente all’età di 51 anni. Fabrizio lavorava assieme al fratello Alessandro nell’agenzia del padre, l’ex agente Franco Soddu. A tutti i famigliari rivolgiamo le nostre più sentite condoglianze. Arrivi e partenze NUOVI AGENTI ISCRITTI AL GA-GI DAL 01/11/2022 Cognome Nome Data di iscrizione al GA-GI Agenzia DEL PONTE SIMONE 24/11/2022 CHIAVARI CIRASOLA GIACOMO 29/11/2022 BOLOGNA AGENTI CESSATI DAL MANDATO AGENZIALE DAL 01/11/2022 Cognome Nome Data Fine Attività Agenzia LONGO REMO EUGENIO 14/12/2022 ARESE GAROGLIO CARLO 31/12/2022 CHIVASSO GALILEO FERRARIS VINAI GIAN CARLO 31/12/2022 IMPERIA TREGNAGHI COSTANTINO 31/12/2022 VERONA LESSINIA SODDU FABRIZIO (deceduto) 31/12/2022 ROMA VIA LA SPEZIA RINALDI ENZO 31/12/2022 RIMINI XXIII SETTEMBRE PAPINI ANDREA 31/12/2022 FIRENZE RIFREDI CARUSI MAURIZIO 31/12/2022 OLGIATE COMASCO SCARPA GIUSEPPE 18/01/2023 FERMO GHIBAUDI GIULIO 19/01/2023 FERRARA CASCARANO RAFFAELE 25/01/2023 POTENZA
marzo 2023 32 Sfruttare con efficacia gli strumenti di Meta: Facebook e Instagram per l’agenzia di Sara Tortelli - redazione ASSINEWS
marzo 2023 33 Secondo la ricerca annuale di WeAreSocial pubblicata a febbraio 20231, il dominio di Meta sul pubblico italiano è incontrastato. Tra le piattaforme più utilizzate in Italia dalle persone tra i 16 e i 64 anni troviamo dopo WhatsApp (sempre di Meta), Facebook al secondo posto con il 78% di persone e al terzo posto Instagram con il 73%. Nella classifica invece delle piattaforme preferite, WhatsApp si posiziona sempre al primo posto, ma Instagram è la seconda app preferita dagli italiani, seguita da Facebook. Possiamo quindi affermare che Facebook e Instagram restano dei punti di contatto estremamente importanti per l’intermediario ai fini della riconoscibilità del marchio, ma non solo. Sempre consultando la ricerca, tra le motivazioni di maggior utilizzo dei social da parte degli italiani troviamo al primo posto: leggere notizie e storie. Gli italiani continuano a considerare i social un’importante fonte di notizie da consultare per restare aggiornati e acquisire informazioni. Possiamo quindi ritenere questi due social in particolare come un canale preferenziale per attivare un’azione di informazione ed educazione assicurativa, orientata proprio alla sensibilizzazione del rischio, tema su cui tutti ci siamo sempre interrogati, soprattutto negli ultimi tempi. In un certo senso sicuramente in considerazione del fatto che pare essere sempre più complesso ottenere visibilità in questi social. Inoltre come addetti del settore ci rendiamo conto da un lato che la sensibilità degli italiani sul tema della tutela dai rischi è piuttosto bassa, ma dall’altro lato, lo stesso settore assicurativo è sempre più complesso e articolato. Per le persone può risultare piuttosto difficile muoversi e districarsi in questo mondo. 1 fonte: https://wearesocial.com/it/blog/2023/02/ digital-2023-i-dati-italiani/
marzo 2023 34 La figura dell’intermediario può e deve essere posta al centro della comunicazione digitale social, proprio per valorizzarne la figura e il ruolo di supporto al fine di affrontare una complessità sempre maggiore. SCEGLIERE TRA FACEBOOK O INSTAGRAM? MEGLIO META! Non dobbiamo più scegliere tra Facebook e Instagram: quando a fine 2021 Mark Zuckerberg ha annunciato il rebranding della sua community non si è trattato solo di un’operazione di marketing per il lancio del concetto di Metaverso (un ambiente virtuale 3D in cui gli utenti possono interagire tra loro in tempo reale). Con il concetto di Meta si è introdotto un diverso approccio di comunicazione: siamo abituati a lavorare con le buyer personas per individuare il nostro pubblico ideale e di conseguenza, cerchiamo di capire quali piattaforme social possano essere più adatte al nostro pubblico. Quando parliamo di buyer personas ci riferiamo all’identificazione dei nostri interlocutori ideali, quelli che hanno le orecchie giuste per ascoltarci e che hanno un grande potenziale per diventare effettivamente clienti. Meta ci solleva da questa preoccupazione perché trattandosi dell’insieme di piattaforme più ampie e diffuse non solo Italia, ma nel Mondo intero, il problema della ricerca del pubblico di riferimento non si pone. Non dobbiamo scegliere dove è meglio essere presenti perché Meta ci permette di raggiungere, nel complesso di tutti i suoi strumenti, oltre l’80% del potenziale pubblico, distribuito piuttosto uniformemente. Dai ragazzini alle persone più adulte; dagli studenti, ai lavoratori fino ai pensionati. Qualsiasi sia il nostro interlocutore ideale, Meta lo rappresenta. E ci permette di arrivare a questo pubblico in modo ampio e semplice grazie alla Meta Business Suite, la piattaforma gratuita di Meta per la pubblicazione e programmazione di post, storie e reel sia in Facebook sia in Instagram. Un valido strumento per aiutarci a gestire l’organizzazione efficace dei contenuti che vogliamo postare. MA CHE DIFFERENZA C’È TRA POST, STORIE E REEL IN META? In Meta, ci sono tre tipi di contenuti principali che gli utenti possono pubblicare: post, storie e reel. Vediamone le caratteristiche. • Post: i post sono contenuti permanenti che vengono visualizzati nel feed dell’utente e possono essere commentati, condivisi e salvati. I post possono contenere testo, immagini, video e link, e gli utenti possono aggiungere tag (persone o prodotti citati) e hashtag (parole chiave inserite con il simbolo #) per aumentarne la visibilità organica (gratuita).
marzo 2023 35 • Storie: le storie sono contenuti temporanei che scompaiono dopo 24 ore. Le storie sono generalmente visualizzate nella parte superiore della timeline dell’utente e possono contenere testo, immagini, video, GIF e sticker (adesivi divertenti). Le storie possono anche includere sondaggi e domande per l’interazione degli utenti. Le storie sono simili agli stati che pubblichiamo su WhatsApp e in Instagram possono essere salvate e rese visibili dal profilo attraverso la funzione delle Storie in Evidenza. • Reel: i reel sono contenuti video corti che possono essere visualizzati nella sezione dedicata dei profili degli utenti e nella sezione “Esplora”. Vengono anche proposti in modo random del feed degli utenti, per stimolarne la curiosità. Sono stati aggiunti recentemente per cercare di simulare il successo dei video TikTok: i reel, a differenza dei post o delle storie con video, vengono proposti dall’algoritmo di Meta anche a chi non segue la specifica Pagina o il Profilo che pubblica il reel. Il contenuto video è uno dei contenuti di maggiore efficacia in Meta, qualsiasi sia il modo in cui si decide di condividerlo. Per video si intende anche lo slideshow di foto statiche, montate insieme in un flusso con formato mp4. Chiarito questo aspetto, il punto ora è identificare quale possa essere lo stile di comunicazione più adeguato, stile che deve però tenere in considerazione il principio generale di funzionamento dell’algoritmo di Meta, che condiziona la visibilità spontanea dei contenuti. UN PIANO EDITORIALE EFFICACE PER IL MASSIMO DELLA VISIBILITÀ SPONTANEA L’algoritmo di Meta è ricco di variabili, ma non è mai stato reso pubblico in modo completo e dettagliato, per evitare che possa essere bypassato. L’algoritmo di Meta utilizza diverse variabili per determinare quali post e reel mostrare agli utenti sulla propria timeline. Consideriamo anche che maggiore è la popolarità che un contenuto ottiene, maggiore è la possibilità che Meta lo proponga spontaneamente ad utenti che non ci conoscono e non sono nostri follower (nel caso dei reel, per quest’ultima situazione). Un buon piano editoriale per Meta dovrebbe perseguire una adeguata visibilità spontanea dei contenuti. Di seguito alcuni aspetti importanti da considerare per una giusta aspettativa sulle performance organiche dei post: 1. Temi di interesse dell’utente: l’algoritmo considera i post con i quali l’utente ha interagito in passato e cerca di mostrare contenuti simili sia in termini di argomenti, sia in termini di formato (ad esempio post con link, video, immagini, e che tipo di supporti multimediali).
marzo 2023 36 2. Rilevanza del contenuto: l’algoritmo analizza il contenuto dei post, come le parole chiave o le immagini, per determinare la loro rilevanza per l’utente. 3. Data di pubblicazione: l’algoritmo considera la data di pubblicazione del post e cerca di mostrare i post più recenti. 4. Popolarità del contenuto: l’algoritmo tiene conto della popolarità del post, misurata in termini di numero di like, condivisioni, commenti, visualizzazioni dei video. 5. Fonti attendibili: l’algoritmo cerca di identificare le fonti attendibili di contenuti e cerca di mostrare i post provenienti dalle fonti considerate più affidabili. 6. Interazioni in senso ampio: l’algoritmo di Meta può anche considerare le interazioni dell’utente con altri post o altri utenti, oppure i gruppi di cui l’utente fa parte e le pubblicità che hanno attirato l’interesse dell’utente nel recente passato. Si consideri che la reach organica, ossia il tasso di visibilità di un contenuto di Meta si riferisce al numero di persone uniche che visualizzano un determinato contenuto, come un post, una storia o un reel. La reach organica dipende da diversi fattori, come la qualità del contenuto, il numero di follower dell’account e l’interazione degli utenti con il contenuto. In particolare, all’aumentare del numero di follower della Pagina o del Profilo Instagram corrisponde una diminuzione della visibilità spontanea. Per questo motivo, ad esempio un Pagina Facebook fino a 10mila follower può aspettarsi una visibilità organica media non superiore al 15-20% della sua base fan (il dato si ottiene mettendo in rapporto le persone raggiunte da uno specifico post con il totale dei fan della pagina). Un valore decisamente basso, non dovuto alla poca efficacia del contenuto pubblicato, ma legato ad una specifica scelta di Meta. Questo ci porta per forza a considerare l’integrazione con un’attività a pagamento. COMUNICAZIONE ORGANICA E COMUNICAZIONE A PAGAMENTO: QUAL È IL GIUSTO MIX PER META? La pubblicazione di post a pagamento in Meta fa parte di un corretto approccio ai canali social del circuito, che ci permette in particolare di uscire dalla solita cerchia di “amici” e conoscenti e raggiungere una platea più ampia. Il reel in modo organico un po’ ci aiuta, ma è solo con l’advertising che possiamo agire in modo più preciso. In Meta la pubblicità è riservata a chi ha almeno una Pagina Facebook: questa ci permette di fare pubblicità anche su Instagram, pur senza avere un Profilo Instagram. Gli inserzionisti possono creare annunci con specifiche creatività, selezionare il pubblico di destinazione anche per una piccola
marzo 2023 37 area geografica, impostare il budget e la durata della campagna pubblicitaria. Gli annunci possono essere visualizzati in diversi formati, come immagini, video o caroselli di immagini. La pubblicità su Meta si crea con la piattaforma di Gestione Inserzioni e gli inserzionisti possono selezionare il pubblico di destinazione in base a criteri come l’età, il sesso, la posizione geografica e gli interessi degli utenti. Una volta creato l’annuncio, la piattaforma di Meta utilizza un algoritmo per mostrare l’annuncio al pubblico selezionato in modo mirato e ottimizzato per massimizzare la sua efficacia. Inoltre, la piattaforma offre anche strumenti di analisi e reporting per permettere agli inserzionisti di monitorare le prestazioni delle campagne pubblicitarie e apportare eventuali modifiche. Se la visibilità organica nei social aiuta e potenzia il branding, è grazie alle inserzioni che possiamo raggiungere il pubblico di destinazione in modo mirato e preciso. CONCLUSIONI Molti pensano che usare Facebook e Instagram per il business sia semplice: niente di più ingannevole. Sebbene Meta fornisca molti strumenti per aiutarci a rendere la comunicazione il più efficace possibile, sono tante le variabili da considerare per ottenere risultati soddisfacenti, sia in termini di visibilità, sia in termini di vantaggi tangibili, come ad esempio contatti buoni per aumentare il business. In particolare, per quest’ultimo obiettivo non si può prescindere dalla pubblicità social, costruita in modo da creare uno specifico funnel di marketing per la lead generation. Usare Facebook o Instagram per scopi personali non significa affatto saper usare questi stessi strumenti per obiettivi aziendali. In primo luogo, è importante avere una strategia chiara e coerente per la propria presenza sui social media, che includa la definizione degli obiettivi, l’identificazione del pubblico di destinazione e la creazione di contenuti coinvolgenti e rilevanti per il pubblico. In secondo luogo, è necessario avere conoscenze tecniche sulle piattaforme stesse e sulle opzioni di targeting e di pubblicità disponibili, al fine di sfruttare al meglio le funzionalità di Facebook e Instagram per il business. Inoltre, è importante essere costanti e coerenti nella pubblicazione di contenuti, interagire attivamente con il pubblico e monitorare costantemente le prestazioni delle attività di marketing e di comunicazione sulla piattaforma. Infine, le piattaforme di social media sono in continua evoluzione, con nuove funzionalità e trend che emergono continuamente. Per questo motivo, è importante essere sempre aggiornati sulle novità e adattare la propria strategia di conseguenza.
marzo 2023 38 Cyber risk: le evoluzioni e gli effetti sulle assicurazioni a cura della redazione ASSINEWS
marzo 2023 39 Nel 2022 in Italia il numero di incidenti informatici (ovvero gli attacchi andati a buon fine) ha superato quello degli attacchi. Ciò è stato reso possibile dal crescente lasso di tempo tra il momento dell’attacco e l’incidente, oltre che dalle tecniche sempre più sofisticate usate dagli hacker e dalla poca consapevolezza sui rischi legati alla rete da parte di imprese e cittadini. Lo rileva l’ultimo “Threat intelligence report” dell’Osservatorio Cybersecurity di Exprivia, che, per il 2022, registra 2.600 fenomeni legati al cybercrime, di cui 1.236 attacchi, 1.261 incidenti e 103 violazioni della privacy; un numero quasi doppio rispetto ai 1.356 del 2021 e più che quadruplicato rispetto ai 605 del 2020. Tra le tipologie di danno rilevate nel 2022 primeggia il furto di dati con il 70% dei casi sulla totalità dei fenomeni registrati; a netta distanza, ma da non sottovalutare, danno economico e service interruption (rispettivamente il 10% e l’11% del totale).
marzo 2023 40 Tra le tecniche più utilizzate, mantiene il primato il phishing-social engineering con 1.133 casi di adescamento in rete o via mail verso utenti distratti o poco consapevoli, quasi il doppio del 2021 quando erano stati 627, rappresentando, quindi, il 43% del totale dei casi nel 2022. Il settore Finance, con picchi importanti per tutto il 2022 e, in particolare, nella prima metà dell’anno, conserva il suo primato tra i settori più colpiti con 939 casi (il 36% del totale e più del doppio rispetto al 2021 quando erano stati 428). Segue il settore Software/Hardware – tra i bersagli preferiti durante la pandemia – con 343 casi, in lieve flessione rispetto allo scorso anno quando erano stati 388, mentre l’Industria è al terzo posto con ben 280 fenomeni, seguita da Pubblica amministrazione (passa da 120 a 260 casi) e Retail (da 118 a 172) che si confermano settori tra i più vulnerabili. Il report rileva infine una diminuzione dei dispositivi IoT esposti in rete nell’ultimo trimestre dell’anno (-8%), mentre l’indice sul rapporto tra dispositivi sicuri e non, elaborato dall’Osservatorio, evidenzia una maggiore vulnerabilità nel Sud Italia. Per la prima volta, invece, il rapporto tra servizi digitali analizzati e vulnerabilità identificate sembra vedere tutto il territorio nazionale muoversi con la stessa velocità. GLI ATTACCHI RANSOMWARE Tra le tipologie di attacco più riscontrare emergono i Ransomware, una tipologia di malware che prevede la criptazione dei dati di un’azienda e la richiesta di un pagamento di un riscatto in cambio della chiave di decrittazione. L’impatto sulle società è decisamente significativo, sia dal punto di vista finanziario, che operativo, con una perdita di fatturato, danni alla reputazione e, in alcuni casi, perdita permanente o diffusione di dati riservati. Quali sono le aziende più colpite da attacchi ransomware nel 2021 e 2022? In quali aree geografiche e in quali settori? Sono queste, in sintesi, alcune delle domande a cui intende dare una il Ransomware Intelligence Global Report 2023. La ricerca, in particolare, dimostra che a livello globale gli attacchi ransomware sono diventati sempre più frequenti e sofisticati, rappresentando quindi uno dei principali problemi per le organizzazioni di tutte le dimensioni. Le piccole e medie imprese risultano le più bersagliate: sia nel 2021 che nel 2022 la maggior parte degli attacchi ha colpito organizzazioni con meno di 1.000 dipendenti e circa il 60% delle aziende prese di mira nel 2021 e nel 2022 ha meno di 250 dipendenti. Anche considerando il fatturato, sia nel 2022 che nel 2021 le società con ricavi consolidati tra 1 e 50 milioni rappresentano circa il 60% degli attacchi. A livello di aree geografiche, il Nord America si conferma al primo posto a livello mondiale per numero di attacchi,
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